Scheda tecnica
Titolo: Freedom Writers
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 118 minuti
Regia : Richard LaGravenese
Casa di produzione : Paramount Pictures
“Ogni voce che dice che non puoi farlo, deve tacere, ogni
voce che dice che non ce la fai, deve sparire.”
Questo è l’insegnamento dato da una donna che impiega la
maggior parte delle sue forze e del suo tempo nell’istruire dei ragazzi con
vite segnate dal dolore e dalla sofferenza fin dalla nascita. La storia,
realmente accaduta, si svolge in un quartiere di Los Angeles, Long Beach, dove
morti e feriti nella guerra fra gang rivali sono all’ordine del giorno. Per
salvare i suoi alunni da una realtà fin troppo dura per degli adolescenti, la
professoressa Gruwell trova un nuovo metodo per trasmetter loro i valori più
importanti e significativi . Prova a entrare nelle loro vite prima attraverso
la musica che ascoltano, il rap, poi consegnandogli un quadernetto dove poter
scrivere i loro pensieri, dubbi, emozioni, insomma, dove potersi raccontare.
Decide di far capire loro a cosa porta l’odio e la discriminazione messa in
atto tra membri di diverse gang,facendogli conoscere l’olocausto attraverso
incontri con i sopravvissuti. Questo suo tentativo viene ostacolato dall’amministratrice
delegata che non ha intenzione di fornire ciò che è necessario
all’apprendimento dei ragazzi. Ciò accade anche nelle nostre scuole, dove i
finanziamenti mancano e sono gli stessi docenti a doversi procurare il
materiale. Il film ci è piaciuto perché apre gli occhi ad una realtà fin troppo
sconosciuta, perché sottolinea la speranza e la fiducia che si deve infondere
negli studenti, propone una maniera differente di insegnare rispetto alla
solita spiegazione chilometrica dei docenti italiani. Tutti noi vorremmo una
prof.ssa come la Gruwell, che stimola e cattura l’attenzione e fa sì che gli
studenti si rechino a scuola con il sorriso sulle labbra. Una scena di forte
impatto emotivo che ci è piaciuta particolarmente è quella in cui un ragazzo
che era sempre stato in disparte, in silenzio, tanto da far dimenticare la sua
presenza in classe ad alcuni compagni, decide di leggere una pagina del suo
diario: provenendo da una famiglia povera e piena di problemi, egli definisce la classe della Gruwell come
un luogo da poter chiamare casa, in cui potersi esprimere e sentirsi libero. Consigliamo
vivamente la visione di questo film.
VOTO: 9.5
Daniela, Celeste, Marina, Giorgia, Nicolò, Antonio.
Nessun commento:
Posta un commento